Vi portiamo in Lombardia e più esattamente in Valtellina con 8 salite mitiche che tutti gli amanti della bicicletta almeno una volta nella vita dovrebbero fare. Dalle più iconiche e famose come lo Stelvio e il Gavia ad altre, meno conosciute forse, ma altrettanto affascinanti come la salita ai Laghi di Cancano.
Le 8 salite in bici in Valtellina da fare assolutamente
Ci piace pensare che le salite siano il sale del ciclismo. È sulle strade di montagna, infatti, che l’epopea della bici prende forma, per dare vita a emozioni e storie che conosce bene chi pedala. La Valtellina da questo punto di vista è terra particolarmente ricca di salite e ne conta ben otto, che per la loro bellezza sono state negli anni protagoniste di competizioni importanti come il Giro d’Italia. Salite conosciute in tutto il mondo e mete di numerosi appassionati provenienti anche dall’estero. Ecco le 8 salite in bici in Valtellina da non perdere!
Parliamo di:
1. Passo Stelvio
Con i suoi 2.758 m di altitudine è uno dei passi alpini più spettacolari al mondo. Si può scalare da tre versanti: valtellinese (da Bormio), altoatesino e svizzero. Si snoda formando dei tornanti all’interno del Parco Nazionale dello Stelvio ed è una salita epica che regala certamente emozioni. Cima Coppi per antonomasia, potremmo considerare lo Stelvio una salita sacra, che ha scritto la storia del ciclismo su strada. La soddisfazione di averla scalata vi ripagherà certamente di tutta la fatica. Da fare almeno una volta nella vita!
Distanza da Bormio: 21,5 km
Dislivello da Bormio: 1.533 m
Pendenza media da Bormio: 7,1%
2. Passo Forcola
È un valico alpino delle Retiche Occidentali che mette in comunicazione la Valle di Livigno con la Valposchiavo. La salita da Livigno è terreno di allenamento per tutti i ciclisti che scelgono il Piccolo Tibet per la propria preparazione o semplicemente una vacanza. Qui non abbiamo tornanti, ma una strada che in costante salita giunge ai 2.325 m di altitudine del passo. Salendo, avrete sulla vostra destra il versante roccioso della montagna, mentre sulla sinistra il fondovalle con la mulattiera che corre parallela alla strada fino al passo.
Distanza da Livigno: 14,3 km
Dislivello da Livigno: 509 m
Pendenza media da Livigno: 3,6%
3. Salita ai Laghi di Cancano
Questa salita immersa nel Parco Nazionale dello Stelvio, è diventata famosa dopo l’arrivo di tappa nel Giro d’Italia del 2020. Con i suoi tornanti che disegnano la montagna la salita ai Laghi di Cancano è una strada molto scenografica, soprattutto se la si osserva dall’alto, ossia dalle Torri di Fraele che rappresentano quasi il punto d’arrivo dell’ascesa. Proseguendo, la strada diventa sterrata e in breve tempo porta ai bellissimi laghi di Cancano. Se avete delle coperture adeguate vi consigliamo di arrivare fino ai laghi, dove vi attendono diversi rifugi per un ristoro.
Distanza da loc. Fior d’Alpe: 9 km
Dislivello da loc. Fior d’Alpe: 739 m
Pendenza media da loc. Fior d’Alpe: 7%
4. Passo Gavia
Se abbiamo definito lo Stelvio “salita epica”, il Gavia non è da meno. Entrato nella storia con l’impresa di Van Del Velde al Giro del 1988 (che riviviamo nelle foto alle pareti del rifugio Bonetta), è un passo che affascina sempre. Anche per il paesaggio che, salendo, mostra la montagna più pura, col monte Tresero e la Val Sobretta. Arrivati in alto fino ai 2.600 m di altitudine del passo, potrete decidere se tornare indietro a S. Caterina Valfurva oppure scendere in Valle Camonica fino a Ponte di Legno (Bs). La strada asfaltata del Gavia da S. Caterina a Ponte di Legno è lunga circa 30 km.
Distanza da S. Caterina Valfurva: 13,5 km
Dislivello da S. Caterina Valfurva: 884 m
Pendenza media da S. Caterina Valfurva: 6,5%
5. Passo Mortirolo
È uno dei passi più duri e impegnativi al mondo, considerando la pendenza media e i picchi che superano il 20% se si parte da Mazzo. Il tratto più duro si trova dopo circa 4 km, superata la chiesa di San Matteo. Questo passo, che collega la Valtellina alla Valle Camonica, ha contribuito al mito di Marco Pantani, il quale proprio qui nel 1994 staccò Indurain. Il Mortirolo si può scalare anche da Grosotto, Monno, Grosio e da Tovo. Curiosità: Ivan Gotti (vincitore del Gito d’Italia del 1997 e 1999) detiene ancora il record di scalata.
Distanza da Mazzo: 12,4 km
Dislivello da Mazzo: 1.300 m
Pendenza media da Mazzo: 10,5%
6. Campo Moro
Siamo in Valmalenco, valle laterale della Valtellina circondata da vette importanti come il Pizzo Bernina o il Monte Disgrazia. È in questo contesto che la salita a Campo Moro si sviluppa per circa 30 km da Sondrio. Dopo una quindicina di chilometri, superata Lanzada, la strada prosegue in modo piuttosto costante fino a Campo Franscia dove inizia la parte più dura con pendenze medie dell’8%. Negli ultimi chilometri fino alla diga di Campo Moro, il tracciato è caratterizzato da gallerie scavate nella roccia, testimonianza delle attività minerarie della valle. Una salita da non sottovalutare!
Distanza da Sondrio: 30,1 km
Dislivello da Sondrio: 1.716 m
Pendenza media da Sondrio: 5,7%
7. Passo San Marco
Si tratta di un passo storico che già nell’antichità collegava la Valtellina alla Val Brembana attraverso la Via Priula, antica via costruita per i traffici commerciali tra i Grigioni e l’allora Repubblica di Venezia. Proprio della Via Priula vi abbiamo parlato in un articolo dedicato alla ciclabile della Val Brembana. La salita del passo San Marco presenta uno sviluppo importante: dai 262 m s.l.m. di Morbegno ai 1.992 m di quota del passo. Se non siete di fretta vi consigliamo una sosta nel borgo montano di Albaredo per San Marco che incontrerete a 950 m di altitudine, dove si trova la Porta del Parco delle Orobie Valtellinesi e l’ Ecomuseo della Valle del Bitto.
Distanza da Morbegno: 26,6 km
Dislivello da Morbegno: 1.742 m
Pendenza media da Morbegno: 6,5%
8. Passo Spluga
Questa volta ci trasferiamo in Valchiavenna con un’altra strada dalla storia importante: il Passo Spluga, uno dei valichi più importanti delle Alpi. Tra le salite in Valtellina più lunghe, coi suoi 30 e passa chilometri se partiamo da Chiavenna, vi conquisterà soprattutto dopo Campodolcino. I tornanti scavati sul versante della montagna sono una vera e propria opera ingegneristica. La strada stessa fu inaugurata nel 1818 su progetto dell’ingegnere Carlo Donegani e non lascia certo indifferenti. Salendo, il Lago di Montespluga e le montagne intorno vi faranno alla fine dimenticare tutta la fatica!
Distanza da Chiavenna: 30,2 km
Dislivello da Chiavenna: 1.780 m
Pendenza media da Chiavenna: 5,9%
Vi abbiamo parlato delle 8 salite in bici in Valtellina da non perdere, se amate il ciclismo su strada. Queste salite sono così frequentate e ambite che da qualche anno è nato proprio in Valtellina il progetto Enjoy Stelvio che prevede la chiusura al traffico dei passi e delle strade secondo un calendario che cambia ogni anno. Se non lo avete ancora fatto consultate il calendario Enjoy Stelvio 2023 che abbiamo pubblicato recentemente.
Noi siamo innamorati delle salite della Valtellina. Se vi è capitato di farne una o più di quelle che vi abbiamo raccontato in questo articolo, fateci sapere nei commenti qui sotto come è andata e se vi è piaciuto!