Uscite in MTB: meglio soli o in compagnia? Un dibattito senza fine

da Paola Brazioli
andare in bicicletta

Quando si parla di MTB, una domanda emerge sempre: meglio pedalare soli o condividere l’esperienza con amici? La risposta, come spesso accade, dipende. C’è chi ama l’indipendenza della solitudine e chi trova nella compagnia il vero spirito di questo sport. Abbiamo fatto un piccolo sondaggio tra i nostri lettori. Leggendo le opinioni di tanti appassionati, emerge chiaramente quanto la mountain bike sia una passione vissuta in modi diversi, ma sempre con lo stesso entusiasmo.

La libertà delle uscite solitarie

Per molti pedalare da soli rappresenta la massima espressione di libertà. Non c’è nessuno a cui adattarsi: puoi decidere l’ora di partenza, il percorso, il ritmo e le pause. Pietro, ad esempio, sottolinea come gli piaccia poter gestire tutto in autonomia: “Quando sono solo, il tempo lo decido io, così come la direzione. Nessuno mi condiziona, ed è fantastico.”

Questa libertà permette anche di vivere momenti di introspezione, di riconnettersi con la natura e i propri pensieri. Però, come ci ricorda Nicola, le uscite in solitaria possono comportare dei rischi: “Una volta ho avuto un brutto incidente. Se ci fosse stato qualcuno con me, magari il rientro sarebbe stato meno complicato. La compagnia non evita i problemi, ma può rendere la situazione più gestibile.”

Uscite in MTB: meglio soli o in compagnia? Un dibattito senza fine

Nonostante ciò, molti si definiscono “lupi solitari” e continuano a preferire la solitudine. Marco la descrive come una scelta quasi naturale: “Non mi va di adattarmi ai tempi di altri. La MTB per me è sinonimo di libertà, e non voglio comprometterla.” Allo stesso tempo, Angelo scherza sul fatto che andare da soli evita certi “ingorghi”: “Siamo più bravi dei ciclisti su strada… niente grupponi che bloccano tutto!”. Una battuta che nasconde una preferenza molto diffusa tra gli amanti della MTB: pedalare da soli per vivere al meglio la libertà che la MTB offre.

Il piacere della compagnia

Dall’altro lato c’è chi vive la MTB come un’esperienza sociale. Per Lara, uscire in compagnia significa arricchire l’esperienza: “Condividere il percorso dà un valore aggiunto. Le risate, le chiacchiere e il sostegno reciproco rendono tutto più divertente”. La compagnia aggiunge una dimensione sociale alla pedalata: ridere, spronarsi a vicenda, condividere le sfide. Non c’è niente di meglio di un gruppo affiatato per trasformare un’uscita in un evento speciale.

La compagnia, oltre a essere piacevole, è anche un fattore di sicurezza. Claudio sottolinea come avere qualcuno al proprio fianco faccia sentire più tranquilli: “Sapere che, in caso di problemi, c’è chi può darti una mano è rassicurante. Soprattutto su sentieri più isolati.” Uscire in compagnia, dunque, è un modo per sentirsi più sicuri. .. purché il gruppo resti compatto e rispetti i ritmi di tutti. Un equilibrio difficile da mantenere, ma che può rendere l’esperienza davvero speciale.

Per questo non tutti amano pedalare in grandi gruppi. Fabio, ad esempio, trova difficile trovare la giusta sintonia con gli altri: “Mi piace uscire con uno o due amici fidati, ma quando i numeri crescono diventa complicato. Troppi ritmi diversi, troppe pause.” Lo stesso vale per Diego, che confessa: “La compagnia è bella solo se le persone condividono il tuo stile. Altrimenti è meglio da soli.”

Piccoli gruppi: un compromesso perfetto?

Un’opzione molto apprezzata è quella di pedalare in piccoli gruppi. Secondo Andrea, uscire in due o tre persone è il giusto compromesso: “Così riesci a goderti la compagnia senza complicazioni. Troppi biker insieme, invece, possono rovinare l’esperienza.” Anche Silvia la pensa così: “Un paio di amici sono sufficienti per divertirsi e sentirsi sicuri, senza perdere l’autonomia che la MTB regala.”

Certo, trovare le persone giuste non è sempre facile. Come dice Enrico: “A volte ci provi, ma non tutti hanno lo stesso spirito. Ho imparato che uscire da solo è meglio che adattarsi a chi non condivide la tua visione.”

Nonostante le difficoltà, c’è chi cerca di bilanciare le cose. Luca, ad esempio, racconta di alternare le uscite solitarie con quelle di gruppo: “Mi piace vivere entrambe le esperienze. La solitudine è rigenerante, ma la compagnia aggiunge quella scintilla in più, soprattutto nei giri più lunghi e impegnativi.”

L’Importante è pedalare

Ma se c’è una cosa che mette d’accordo tutti è questa: ciò che conta davvero è uscire in bici. Come dice Sergio: “Alla fine, che tu sia solo o in compagnia, la cosa più importante è goderti il percorso.” Non importa se il tuo obiettivo è affrontare una salita tecnica o semplicemente rilassarti in mezzo alla natura: la MTB è un’esperienza che vale sempre la pena di vivere.

Daniele lo riassume con saggezza: “Ogni uscita è diversa. Ci sono giorni in cui preferisco staccare da tutto e andare da solo, e altri in cui mi piace condividere il sentiero con un amico.” E forse è proprio questa la bellezza della MTB: la possibilità di scegliere come viverla, adattandola ai propri bisogni e al proprio stato d’animo.


In conclusione; in MTB meglio soli o in compagnia? Non c’è una risposta giusta o sbagliata a questa domanda. Per alcuni, pedalare da soli significa ritrovare se stessi; per altri, è la compagnia a dare senso al percorso. In ogni caso, l’importante è non smettere mai di pedalare.

E voi? Cosa preferite? Siete più lupi solitari o spiriti sociali? Raccontateci le vostre esperienze: ogni pedalata ha una storia da raccontare, e siamo curiosi di ascoltarla.

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